ZIA CATERINA

“Hai capito zia Caterina? Guarda dallo spioncino e se non conosci, non aprire.”
“Proprio così signora, dobbiamo difenderci da questi delinquenti. Non dimentichi che con l’apertura delle frontiere è arrivata da noi solo la feccia.”
“Sì zia, ci hanno mandato solo i delinquenti più ripugnanti. Rapinatori, violentatori…”
“Credo sia nel loro DNA. I romeni sono per natura violentatori e criminali.”
La vecchia osservò i due giovanotti.
“Vi faccio un caffè?”
“No, grazie signora. Allora, ha capito?”
Caterina sorrise.
“Certo che ho capito. Non lo volete proprio un caffettino?”
“Grazie zia, ma dobbiamo andare a fare il nostro dovere. Tanti sono gli anziani nel condominio.”
Usciti che furono Caterina riprese in mano il libro che stava leggendo, ma dovette rialzarsi quasi subito perché bussarono alla porta.
“Chi è?”
“Sono l’idraulico signora.”
Caterina aprì facendolo accomodare.
Venga, il rubinetto che perde è di là. Lei è nuovo, come si chiama?”
“Mio nome è Costel Gavriliu e vengo di Romania.”
La donna lo osservò sorridendo.
“Bene Costel, le faccio un caffè?”

© Rocco Burtone

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